Breve Riepilogo
Questo video offre una panoramica sulla vita e le opere di Giovanni Boccaccio, figura chiave della letteratura italiana ed europea. Si discute della sua biografia, del periodo formativo a Napoli, dell'influenza di figure come Dante e Petrarca, e delle sue principali opere, culminando con il Decameron.
- Boccaccio è una delle tre corone fiorentine e ha reso la letteratura italiana egemone in Europa.
- Il periodo napoletano è stato fondamentale per la sua formazione, grazie al contatto con la corte angioina e il mondo mercantile.
- Ha riscoperto il greco e ha avuto un rapporto significativo con Petrarca.
Introduzione a Giovanni Boccaccio [0:21]
Giovanni Boccaccio è una figura di spicco nella letteratura italiana, considerato una delle tre corone fiorentine insieme a Dante e Petrarca. La sua opera più famosa, il Decameron, ha avuto un impatto significativo in Europa, venendo tradotta nelle principali lingue. L'aggettivo "boccaccesco" deriva dalle novelle licenziose del Decameron, che spesso trattano di beffe e situazioni scostumate.
Biografia e Giovinezza [0:57]
La biografia di Boccaccio è difficile da ricostruire, soprattutto per quanto riguarda la sua giovinezza, a causa delle sezioni autobiografiche romanzate nei suoi primi lavori. Nato nel 1313 a Firenze, probabilmente come figlio illegittimo di un mercante, fu poi legittimato e accolto in casa dal padre. Studiò a Firenze con Giovanni di Domenico Mazzuoli, che gli trasmise il culto per Dante Alighieri. Boccaccio iniziò anche un commento ai canti dell'Inferno, ma lo interruppe al diciassettesimo canto.
Il Periodo Napoletano (1327-1340) [2:01]
Il periodo napoletano, dal 1327 al 1340, fu molto significativo per Boccaccio. Suo padre si trasferì a Napoli come socio della banca fiorentina dei Bardi, che finanziava la corte angioina. Boccaccio, pur non avendo inclinazione per la mercatura, fu avviato agli studi di diritto canonico. Tuttavia, la vita mercantile influenzò la sua esperienza, permettendogli di conoscere diverse pratiche e strati sociali. Frequentò lezioni di Cino da Pistoia e la corte di Roberto d'Angiò, che favorì la sua formazione culturale.
La Corte di Roberto d'Angiò e la Riscoperta del Greco [3:12]
Boccaccio frequentò la corte di Roberto d'Angiò, lo stesso che aveva esaminato Petrarca. Iniziò a scrivere le sue prime opere in latino e volgare e ebbe accesso alla biblioteca reale. Conobbe anche Barlam, un monaco calabrese che gli insegnò i rudimenti del greco. Boccaccio riscoprì il greco, una lingua in gran parte ignorata nell'occidente medievale fino alla caduta dell'Impero Romano d'Oriente nel 1453. Invitò anche Leonzio Pilato, discepolo di Barlam, a insegnare greco allo studio fiorentino e a tradurre l'Iliade e l'Odissea in latino.
Fiammetta e il Ritorno a Firenze [4:27]
Il soggiorno a Napoli, fino al 1340, fu fondamentale per Boccaccio, grazie al contatto con il mondo mercantile e la corte di Roberto d'Angiò. Qui conobbe Fiammetta, uno pseudonimo che nascondeva l'identità di una donna, probabilmente Maria d'Aquino, figlia naturale di Roberto d'Angiò. In questo periodo, Boccaccio coltivò la sua passione per Dante e Petrarca, a cui dedicò il "De vita morbus francisci petracchi". Le opere del periodo napoletano includono "Le rime", "L'elegia di costanza", "La caccia di Diana", "Il filo color mando", "Il filostrato" e "Il design".
Peste a Firenze, Incontro con Petrarca e Attività Diplomatica [5:53]
Dopo Napoli, Boccaccio si spostò a Firenze, Ravenna e Forlì. Nel 1348 visse l'esperienza della peste a Firenze, che poi raccontò nel Decameron. Nel 1350 conobbe di persona Francesco Petrarca. In questi anni continuò a scrivere opere come "Il falle dametto", "La morosa visione", "L'elegia di madonna fiammetta" e "L'infame fiesolana". Svolse anche attività diplomatica, venendo inviato ad Avignone per conto di Innocenzo VI durante la cattività avignonese.
Ultimi Anni e Morte [7:06]
Nonostante l'attività diplomatica, Boccaccio sperava di tornare alla corte d'Angiò e si dedicò alla riscoperta di codici antichi. Iniziò la stesura del Decameron e compose opere in latino come "De collibus", "De montibus" e il "Trattatello in love di dante". Nel 1360 incontrò Petrarca a Venezia, ma nel 1361 fu coinvolto in un colpo di stato e si ritirò a Certaldo, diventando chierico. Le sue ultime opere includono "De mulieribus clarins", "Genealogia deorum gentini ebook olycom carmen" e "Il corbaccio". Negli ultimi anni, collaborò con la repubblica fiorentina e tornò ad Avignone per convincere Urbano V a tornare a Roma. Nel 1373 trascrisse il Decameron nel codice "è vinto 90". Morì nel 1375, dopo aver interrotto il commento alla Commedia di Dante al diciassettesimo canto dell'Inferno a causa della malattia.